
Giacobbe non è più l’imbroglione ma Israele, riceve come una nuova identità, diremmo un cuore nuovo dall'incontro trasformante con Dio e ne porta i segni nel corpo: zoppicava quando oltrepassò Penuel. L’incontro con Dio, vedere Dio lascia il segno e nulla è più come prima. Quando Giacobbe-Israele ha il cuore guarito e ha visto Dio può incontrare suo fratello.
La struggente nostalgia del volto di Dio si traduce per Mosè in supplica ardita: «Mostrami la tua gloria» (cfr. Es33,18). Allora Dio rispose a Mosè che neppure lui avrebbe potuto vedere il volto di Dio senza morire, ma accadrà che l’uomo potrà vedere il volto di Dio nel volto umano del Signore Gesù: «Chi ha visto me ha visto il Padre mio» (Gv 14,9) tanto che ormai possiamo anche raffigurare Dio nel volto 'sindonico' del Signore Gesù, splendore della gloria del Padre e luogo ove abita la pienezza di Dio.