venerdì 28 novembre 2014

Marco 13,33-37: I domenica di AVVENTO

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Fate attenzione, vegliate, perché non sapete quando è il momento. È come un uomo, che è partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».

Spesso Gesù ci racconta parabole in cui un padrone (evidentemente Dio stesso) se ne và e lascia tutto nelle mani dei suoi servi (che dovremmo essere noi): mette il mondo nelle nostre mani, si fida di noi, ce lo affida.
E noi cosa facciamo? A volte ci sentiamo padroni di quello che ci viene affidato e spadroneggiamo sugli altri; spesso siamo distratti, addormentati, annoiati (come capita spesso a Messa) come se Dio fosse realmente lontano, assente e non debba da un momento all'altro tornare. Ci sembra che Dio non abbia molto da dire alla nostra vita, che possiamo cavarcela meglio senza di lui, che gli interessi che abbiamo nel frattempo trovato (divertimenti e distrazioni) siano molto più importanti.

sabato 22 novembre 2014

Matteo 25,31-46: XXXIV Domenica del tempo ordinario: CRISTO RE


In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, sederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri. (...) Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me”».

La solennità di Cristo Re viene a concludere un anno liturgico incentrato sulla sua esistenza: l’attesa del suo avvento (che prenderà il via domenica prossima, con il Vangelo di Marco che ci accompagnerà durante l’anno) e insieme del suo ritorno glorioso della Parusia. La sua incarnazione nel tempo del Natale, il suo ministero pubblico (con discorsi e miracoli) durante il tempo ordinario, la sua Passione, Morte e Resurrezione nel tempo della Quaresima e della Pasqua.