Sperimentare la presenza di Cristo Risorto non è una esperienza privilegiata per poche persone, ma una possibilità per tutti i credenti.
Ma cosa significa fare esperienza di Gesù risorto? E come fare questa esperienza?
Il brano ascoltato chiarisce alcune cose: Gesù risorto
- non è un fantasma (o un’idea, un sentimento, un personaggio del passato reso presente nella e dalla memoria, non è solo Spirito): “toccatemi e guardate”: un invito a coglierne la concretezza, ma anche a mantenere un rapporto personale, intimo, vicino. “Mangiò davanti a loro”
- non è un morto rianimato, tornato in vita (come è stato ad esempio per Lazzaro che, dopo la resurrezione, è tornato in vita per qualche anno per poi morire nuovamente): entra attraverso le mura, appare e scompare improvvisamente, non è in continuità con la vita precedente e per questo non viene riconosciuto in maniera immediata, ma conserva i segni della vita precedente (mani e piedi forati sulla croce).
- E’ corpo spirituale che ha una sua concretezza, ma che travalica i nostri limiti corporei spazio-temporali.