Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell'alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio». Dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
“Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”: è la promessa con la quale si chiudeva il Vangelo di domenica scorsa, solennità della SS.Trinità, e il Vangelo di Matteo.
Come mantiene Gesù questa promessa? Come è possibile per lui rendersi presente sempre e ovunque?
La risposta l’abbiamo proprio dalla solennità di oggi: il Ss. Corpo e Sangue di Cristo presente nel pane e nel vino offerti e celebrati in ogni Eucaristia (e dunque in ogni tempo e in ogni luogo).
Gesù con l’ultima cena inventa qualcosa di geniale: trasforma il rito della Pasqua e prende gli elementi più semplici e comuni di questa, il pane e il vino, per rendersi perennemente presente.
L’Eucaristia ha molteplici significati e aspetti che possono essere messi in rilievo e che sono tra loro strettamente intrecciati:
- è un BANCHETTO, una cena a cui sono invitati tutti i familiari stretti, chiamati a condividere nella gioia un pasto che unisca fraternità, comunione, cibo spirituale.