PADRE NOSTRO
(Mt 6,9-13)[1]
Compendio di tutto il Vangelo, esempio di
preghiera comunitaria (è tutta riferita alla prima persona plurale), non
ostentata, semplice, essenziale, costituita da un’invocazione cui seguono 7
richieste (5 nella versione di Luca): 3 riguardanti Dio, 4 riguardanti gli
uomini.
Padre nostro
La
novità è costituita dall’invocazione iniziale: “Padre nostro”. Anche l’A.T.
conosce questa invocazione, ma è rivolta al creatore, non tanto al Papà celeste
cui affidarci come bambini. Gesù ci invita innanzitutto ad avere con Dio una
confidenza filiale spontanea e intima e ad avere questa dimensione di famiglia
universale che si rivolge insieme allo stesso Padre, senza mai dimenticarsi
degli altri, suoi fratelli[2].
Siamo
amati da Dio, nostro Padre, ma siamo invitati ad accogliere e a corrispondere a
tale amore, in modo da avere un rapporto da figli. Dio è un Padre che conosce i
suoi figli ed è attento ai loro bisogni, pronto a rispondere alle loro domande
di cose buone. I figli non devono dunque essere preoccupati, ansiosi.
E’
un Padre che non fa distinzione tra i figli buoni e i malvagi; è un Padre che
ama il figlio anche nel suo peccato, senza esigere da lui alcuna reciprocità; è
un Padre che ama gli ultimi, i poveri, i piccoli, e ad essi vuol donare il suo
Regno.
Affermando
che Dio è Padre, diciamo anche che la l’origine della nostra esistenza è in
lui: confessiamo di essere stati voluti, pensati, amati e chiamati alla vita da
lui.
Che sei nei cieli
Dio
è un padre celeste, non terreno! In questo modo il cielo ricorda l’alterità, la
santità di Dio, ma resta vicino agli uomini, fino a stringere con loro
alleanza, fino ad essere Sposo di un’umanità sua sposa.
1. Sia santificato il tuo nome