In quel tempo, Gesù espose alla folla un'altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero:
(...) "Da dove viene la zizzania?". Ed egli rispose loro: "Un nemico ha fatto questo!". E i servi gli dissero: "Vuoi che andiamo a raccoglierla?". "No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano" (...)».
Ermes Ronchi: Conquistare anche noi lo sguardo di Dio, che non si posa mai per prima cosa sul male o sul peccato di una persona, ma privilegia il bene. Quel campo seminato di buon seme e assediato dalle erbacce è il nostro cuore. I servi dicono: Andiamo e sradichiamo la zizzania. Il padrone del campo li blocca: No, rischiate di strapparmi anche il buon grano! L'uomo violento che è in noi dice: strappa subito da te tutto ciò che è immaturo, sbagliato, puerile, cattivo. Invece il Signore dice: abbi pazienza, non agire con violenza, perché il tuo spirito è capace di grandi cose solo se ha grandi valori.
sabato 19 luglio 2014
giovedì 3 luglio 2014
Mt 11, 25-30: XIV Domenica del Tempo Ordinario Anno A
In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. [...] Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Ermes Ronchi: Ti rendo lode, Padre... il Vangelo registra uno di quegli slanci improvvisi che accendevano di esultanza e di stupore gli incontri di Gesù: i piccoli lo capiscono, capiscono il segreto del vivere. Sono i piccoli di cui è pieno il Vangelo: poveri, malati, vedove, bambini, i preferiti da Dio. Rappresentano l'uomo senza qualità che Dio accoglie nelle sue qualità.
Perché hai rivelato queste cose ai piccoli... Le cose rivelate non si possono recintare in una dottrina, non costituiscono un sistema di pensiero. Gesù è venuto per mostrare, per raccontare la rivoluzione della tenerezza di Dio (papa Francesco), nucleo originario e freschezza perenne del suo Vangelo.
Questa rivoluzione della tenerezza, Dio al fianco dei piccoli, è la vera lingua universale, l'unica lingua comune ad ogni persona, in ogni epoca, su tutta la terra. Un piccolo capisce subito l'essenziale: se gli vuoi bene o no. In fondo è questo il segreto semplice della vita. Non ce n'è un altro, più profondo. I piccoli, i peccatori, gli ultimi della fila, le periferie del mondo hanno capito che in questa rivoluzione della tenerezza sta il segreto di Dio.
Ermes Ronchi: Ti rendo lode, Padre... il Vangelo registra uno di quegli slanci improvvisi che accendevano di esultanza e di stupore gli incontri di Gesù: i piccoli lo capiscono, capiscono il segreto del vivere. Sono i piccoli di cui è pieno il Vangelo: poveri, malati, vedove, bambini, i preferiti da Dio. Rappresentano l'uomo senza qualità che Dio accoglie nelle sue qualità.
Perché hai rivelato queste cose ai piccoli... Le cose rivelate non si possono recintare in una dottrina, non costituiscono un sistema di pensiero. Gesù è venuto per mostrare, per raccontare la rivoluzione della tenerezza di Dio (papa Francesco), nucleo originario e freschezza perenne del suo Vangelo.
Questa rivoluzione della tenerezza, Dio al fianco dei piccoli, è la vera lingua universale, l'unica lingua comune ad ogni persona, in ogni epoca, su tutta la terra. Un piccolo capisce subito l'essenziale: se gli vuoi bene o no. In fondo è questo il segreto semplice della vita. Non ce n'è un altro, più profondo. I piccoli, i peccatori, gli ultimi della fila, le periferie del mondo hanno capito che in questa rivoluzione della tenerezza sta il segreto di Dio.
mercoledì 2 luglio 2014
Omelia per il matrimonio di Livio e Lucia
Carissimi Livio e Lucia e carissimi tutti,
agli occhi del mondo, considerando quanto succede attorno a
noi, la vostra può apparire come una scelta eroica o da illusi, rischiosa, da
sprovveduti o da coraggiosi. Amarsi per sempre! Fedeli per sempre! Come si fa a
promettersi una cosa del genere? Chi lo sa cosa può aspettarsi dal futuro? Chi
può prevedere quali saranno i propri sentimenti nel futuro? E- tanto più –
quelli dell’altro?
Molto più semplice è la scelta di convivere, di condividere
un tratto di strada finché c’è l’amore che ci unisce e la mancanza di amore non
ci separi.
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