Laetare
- Laetare: superata la metà della Quaresima, siamo invitati a guardare con gioia alla meta del nostro percorso: la Pasqua. L’invito alla gioia è espresso in particolare dall’antifona di ingresso, ma anche dai motivi di gioia espressi nelle letture:
- La 1° ci parla della fine dell’esilio: se l’infedeltà del popolo d’Israele l’aveva portato a sperimentare il dolore e l’amarezza dell’esilio, la fedeltà del Signore è tale da liberarlo e richiamare il popolo nella Terra Promessa: Dio utilizza Ciro, il re persiano pagano, perché diventi suo strumento di liberazione. L’ultima parola di Dio non è la morte, ma la vita. Dio non abbandona il suo popolo, anche se infedele!
- Nella 2° lettura San Paolo si rivolge agli Efesini perché guardino a Dio “ricco di misericordia” il quale “per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per il peccato, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete stati salvati”, cioè gratuitamente, come dono, senza meriti (“perché nessuno possa vantarsene”), “mediante la fede”.
Ed eccoci al Vangelo in cui queste tematiche vengono riportate da Gesù. E’ un brano che non è facile commentare, anche perché non succede nulla, è un monologo di Gesù che ha come ascoltatore Nicodemo, il maestro della legge che viene ad interrogarlo di notte, affascinato da Gesù, ma timoroso di mostrare questo interesse, di prendere posizione.