Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i profeti».
“Al cuor non si
comanda” recita un detto popolare. Del
resto è possibile obbligare qualcuno ad amare?
Come spiegare
allora il duplice comandamento che Gesù ci presenta come “il più grnade”,
sintesi dei molteplici comandi e divieti contenuti nell’A.T. (se ne calcolavano
365, 1 per ogni giorno dell’anno)?
Certo se per amore
si intende solo il sentimento spontaneo, c’è poco da comandare. Ma l’amore non
coinvolge solo i sentimenti: l’amore è la realtà prima dell’uomo, il vero
bisogno di tutti (quello di amare e di sentirci amati) e ci coinvolge in
maniera completa, dunque anche la ragione e la volontà.