La recente partecipazione agli esercizi spirituali tenuti a Bose da Luciano Manicardi sulla lettera di Giacomo, mi ha portato a riflettere sulla nostra comunità (ma anche su ogni comunità familiare o parrocchiale). Vi propongo una semplice attualizzazione della sua lettera, arricchita dai commenti di Manicardi, che potrebbe stimolare la nostra vita.
Fratelli carissimi, ho visitato la vostra comunità con gioia, ma non posso nascondere di avervi scorto delle malattie che, se non curate, possono portare alla morte (per lo meno spirituale): l’incoerenza tra la fede che professate e le vostre opere; la litigiosità e le contese nate dal vostro cattivo modo di parlare; l’invidia e il giudizio inclemente che avete nei confronti degli altri fratelli.
So che avete subito molte prove,
anche a causa del vostro stesso comportamento. Considerate però che vivere la
prova con fede, cioè leggendola in modo nuovo, alla luce di Cristo, produce
perseveranza: la prova è l’occasione per far maturare la vostra fede e dunque
voi stessi. Siate fermi di fronte alle avversità, non scappate e non lasciatevi
schiacciare da esse, ma sopportatele sapendo che la prova sopportata e superata
con la vostra perseveranza e pazienza vi conduce alla letizia e a ricevere la
corona della vita, cioè la comunione con Dio, che il Signore ha promesso a
quelli che lo amano.