Dio
– ci ricordano gli antichi Padri della Chiesa – si è fatto uomo nel Figlio perché
gli uomini diventino, nel Figlio, anch’essi divini, figli di Dio. Perchè
realizzino il sogno di Dio di rendere ogni creatura partecipe del suo disegno
di amore.
Giovanni
apre il suo Vangelo presentandoci Gesù che nasce nella sua pienezza divina. Lo
fa con espressioni di alta teologia con cui spiega come Gesù sia la Parola di
Dio fatta carne, incarnata nel nostro mondo, come Lui e solo Lui possa parlarci
di Dio, perché a Lui solo appartiene: Dio, che nessuno ha mai visto, lo
possiamo vedere, comprendere e seguire solo nel Figlio.
Gesù è la Parola di Dio: parola che
crea, dona vita, benedice, esprime. Una parola donata agli uomini, i soli che
usano la parola, che possono comunicare: la parola distingue l’uomo dall’animale,
richiede la relazione tra più persone. La parola viene donata e affidata all’uomo
e in lui può divenire strumento di conoscenza e comunione, di amore e di
libertà, ma anche strumento di menzogna e inganno, di violenza e morte, di
distruzione e di egoismo. Quante volte il Papa si è scagliato contro le
mormorazioni e i pettegolezzi, contro le maldicenze e le denigrazioni. Quanto
male si può fare con le parole, ma anche quanto bene si può fare: basta
riandare alle parole del Figlio, accoglierle, viverle, condividerle.
C’è
una continua lotta tra luce e tenebre, tra bene e male: essa avviene dentro di
noi e fuori di noi. Sembra prevalere il male, le tenebre: amplificati dai mezzi
di comunicazione sembra che la vittoria sia la loro. Ma “le tenebre non hanno
vinto la luce” e non prevarranno: continua ad esserci nel nostro mondo la
negazione di Dio, il non riconoscerlo, il non accoglierlo.
“A
quanti però lo hanno accolto ha dato il potere di diventare figli di Dio”: un
potere di bene, di amore, di comunione, di solidarietà, di fraternità. E’
potente il bene: guardate cosa ha fatto nei santi, uomini e donne che hanno
accolto Gesù nella loro vita. Il bene (come il male) è contagioso: se
incontrate un vero figlio di Dio che ha accolto Gesù nella sua vita non potete
non rimanere affascinati da lui. Irradia luce, irradia vita. Una luce e una
vita che però mette in luce le nostre piaghe e le nostre oscurità, tanto da
mettere paura e creare opposizione in coloro che non accettano di lasciarsi
guarire e illuminare.
Anche
nel 2014 sono state contate le vittime di questa lotta tra bene e male, tra
luce e tenebre: 26 operatori pastorali uccisi, con il triste primato
appartenente al Messico e ad alcuni paesi africani.
Vi
sono regimi che impongono a tutti un’unica religione, mentre altri regimi
indifferenti, come quelli occidentali, alimentano non una persecuzione
violenta, ma un sistematico dileggio culturale nei confronti delle credenze
religiose e di quella cattolica in particolare.
I
cristiani, per divenire “santi e immacolati nella carità” (II L), rispondono al
male con il bene: insultati, benedicono; perseguitati, sopportano; calunniati,
confortano.
E
San Paolo prega il Padre perché “illumini gli occhi del vostro cuore per farvi
comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude
la sua eredità fra i santi”.
Il
Verbo, Gesù Cristo, abita in mezzo a noi e con Lui la grazia e la verità. In
Lui, con Lui e per Lui andiamo al Padre, riprendiamo il cammino, rinvigoriti
nella fede, sostenuti dalla speranza, purificati e illuminati dalla carità.
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