() Battesimo del Signore Anno C
In quel tempo, poiché il popolo era
in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse
lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma
viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei
sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco». Ed ecco, mentre tutto il
popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in
preghiera, il cielo si aprì e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma
corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio,
l'amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Vedi: http://labibbiaelavita.blogspot.it/search/label/Lc.03.15-16.21-22
http://liberstef.myblog.it/archive/2008/01/10/13-gennaio-battesimo-del-signore.html
http://www.monasterodibose.it/content/view/4816/1911/lang,it/
Ermes Ronchi: Viene dopo di me colui che è più forte di me e vi battezzerà in Spirito Santo
e fuoco, vi immergerà nel vento e nel fuoco di Dio. Bella definizione del
cristiano: Tu sei "uno immerso" nel vento e nel fuoco, ricco di vento e
di fuoco, di libertà e calore, di energia e luce, ricco di Dio.
Il fuoco è
il simbolo che riassume tutti gli altri simboli di Dio. Nel vangelo di Tommaso
Gesù afferma: stare vicino a me è stare vicino al fuoco. Il fuoco è
energia che trasforma le cose, è la risurrezione del legno secco del nostro
cuore e la sua trasfigurazione in luce e calore.
Il vento: alito di Dio
soffiato sull'argilla di Adamo, vento leggero in cui passa Dio sull'Oreb, vento
possente di Pentecoste che scuote la casa. La Bibbia è un libro pieno di un
vento che viene da Dio, che ama gli spazi aperti, riempie le forme e passa
oltre, che non sai da dove viene e dove va, fonte di libere vite.
Battesimo significa immersione. Uno dei più antichi simboli cristiani,
quello del pesce, ricorda anche questa esperienza: come il piccolo pesce
nell'acqua, così il piccolo credente è immerso in Dio, come nel suo ambiente
vitale, che lo avvolge, lo sostiene, lo nutre.
Gesù stava in preghiera ed
ecco, venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto
il mio compiacimento». Quella voce dal cielo annuncia tre cose, proclamate a
Gesù sul Giordano e ripetute ad ogni nostro battesimo.
Figlio è la
prima parola: Dio è forza di generazione, che come ogni seme genera secondo la
propria specie. Siamo tutti figli nel Figlio, frammenti di Dio nel mondo, specie
della sua specie, abbiamo Dio nel sangue.
Amato. Prima che tu agisca,
prima di ogni merito, che tu lo sappia o no, ad ogni risveglio, il tuo nome per
Dio è "amato". «Tu ci hai amati per primo, o Dio, e noi parliamo di te come se
ci avessi amato per primo una volta sola. Invece continuamente, di giorno in
giorno, per la vita intera Tu ci ami per primo» (Kierkegaard).
Mio
compiacimento è la terza parola, che contiene l'idea di gioia, come se
dicesse: tu, figlio mio, mi piaci, ti guardo e sono felice. Si realizza quello
che Isaia aveva intuito, l'esultanza di Dio per me, per te: come gode lo
sposo l'amata così di te avrà gioia il tuo Dio (Is 62,5)
Se ogni mattina
potessi ripensare questa scena, vedere il cielo azzurro che si apre sopra di me
come un abbraccio; sentire il Padre che mi dice con tenerezza e forza: figlio
mio, amato mio, mio compiacimento; sentirmi come un bambino che anche se è
sollevato da terra, anche se si trova in una posizione instabile, si abbandona
felice e senza timore fra le braccia dei genitori, questa sarebbe la mia più
bella, quotidiana esperienza di fede.
(Letture: Isaia 40,1-5.9-11; Salmo
103; Tito 2,11-14;3,4-7; Luca 3,15-16.21-22)
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